Quando ero bambino, mi capitava spesso di ricevere dei biglietti omaggio per le giostre di Carnevale della mia città. Queste non erano minimamente comparabili a quelle dei grandi parchi divertimento. Ma era incredibile pensare come dei piccoli spazi angusti potessero trasformarsi per pochi giorni in luoghi completamente fuori dal tempo. Era come accedere ad un'altra dimensione attraverso un portale magico capace di trasformare la città e le persone di sempre in una loro versione alternativa ed inedita. E questa atmosfera si poteva ritrovare in realtà a cadenze regolari lungo tutto l'anno, perché le feste di paese si susseguivano continuamente in paesini e cittadine limitrofe diverse, in corrispondenza di ricorrenze diverse, mentre le giostre e le persone che le frequentavano rimanevano sempre le stesse.
Da qui nasce Guerre di Coriandoli, da questo viaggio di esplorazione lungo un anno di continua entrata ed uscita. Da una festa ad un'altra. Da un paesino all'altro. Continue e infinite trasformazioni degli stessi luoghi, che perdono così le loro coordinate spazio-temporali nell'accezione di una "Grande Festa".
Uno zoo artificiale con imponenti mostri metallici su cui salire e da cui improvvisamente dover scendere. Un'oasi di divertimento in cui è facile sì entrare, ma anche uscire per sempre. Ma soprattutto un luogo sicuro per rifugiarsi lontano dal mondo, per combattere un'ultima volta a colpi di coriandoli.
C’era una volta una città e tanti piccoli paesini intorno. Qui le feste erano all’ordine del giorno.
In quei momenti i paesini erano connessi. Lì infatti la gente si ritrovava e scherzava. Lì le uniche rivalità possibili tra città e paesini si combattevano attraverso guerre di coriandoli.
Lentamente la città e i piccoli paesini iniziarono però a mutare e con essi anche le loro feste, divenendo sempre più rare e moderne.
C’era una volta una città e tanti piccoli paesini intorno, ormai moderni ed evoluti. Qui le feste non erano più all’ordine del giorno. Qui le feste non erano più semplici come in passato. Qui le feste erano, però, spontanee e vere, come quando si combatteva ancora con i coriandoli.