Marzo 2017. Il viaggio d’istruzione di quinta liceo. Come meta: la Grecia. Le tappe da visitare prevedono le pietre miliari dell’arte occidentale: templi, statue e siti archeologici perfettamente conservati per migliaia di anni e considerati da sempre come ideale assoluto di perfezione, di bellezza inimitabile e irraggiungibile e per questo visitati ogni anno da milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
Quella che questi turisti visitano, così come noi studenti, è solo però una faccia della Grecia, quella del passato, quella che tutti desiderano vedere e fotografare. È una Grecia viva, forte, ricca di bellezza e armonia. Ma purtroppo questo non è il suo unico volto.
Infatti durante gli spostamenti da un luogo storico all’altro, l’atmosfera cambia e si fa carico del presente, della quotidianità di un Paese che prima di tutto sta vivendo duramente la crisi economica, ma che allo stesso tempo è parte di una contemporaneità virtuale e dinamica. L’inganno della bellezza, sviluppatosi durante una semplice e breve gita scolastica, intende affrontare proprio questo confronto tra due facce coesistenti di uno stesso Paese (per questo le foto sono organizzate a coppie): una legata indissolubilmente al passato e l’altra al presente. Quest’ultima, apparentemente negativa, non deve essere ignorata, ma deve essere invece considerata, documentata e soprattutto accettata. Il nostro presente non deve essere abbandonato in virtù di un passato glorioso, ma deve essere curato e valorizzato allo stesso modo, perché questo stesso presente diventerà in futuro un passato che sta a noi determinare.
Progetto pubblicato sul sito EyesOpen ed esposto nell’omonima mostra in Sala Pastrone (Asti)